Tra Letteratura e Natura: orti e giardini segreti

Viaggiare é come leggere un libro… ma solo se lasciamo che il flusso delle energie ci guidi…

Passeggiare per la Catalogna senza meta ti fa sentire una Comparsa, ma farlo in inverno, ti rende il Protagonista assoluto. Scegli un giorno di sole (qui non é difficile), magari feriale se ne hai la possibilità, vestiti “a cipolla” (non si puó mai sapere), metti un cambio in valigia (se decidi di non tornare in giornata), fai il pieno… e parti! Questa Regione conserva un tesoro naturale straordinario, ma anche un piccolo patrimonio “artificiale” e segreto: 

I giardini

Sono nascosti da muri perimetrali di pietra, sormontati da maioliche colorate, circondati dal mare o da colline (forse riuscirai ad intravedere una palma o un cipresso, ma se non ti affacci all’entrata, non potrai mai immaginare cosa proteggono quelle alte fortificazioni). Per il nostro occhio, abituato a riconoscere i giardini all’italiana, prodigiosa creazione artistica dell’uomo e della natura, lo stupore non é contemplato, eppure… Proviamo ad attraversare quella soglia e a guardare oltre quel cancello in ferro (fittamente) battuto, e prepariamoci ad entrare in un libro di Chatwin, London, Miller, Gary, scritto a otto mani.

I giardini catalani sono “quel libro aperto sul mondo” che certamente non avete ancora letto.  Ma partiamo dalla loro storia.

Verso la fine del XIX secolo, uno stuolo di viaggiatori, di ricchi industriali appassionati di botanica, di proprietari terrieri amanti della natura e dell’arte, ritornó in Patria con forzieri colmi di fortune raccimolate (lecitamente o illecitamente) in America Latina, in Africa Centrale e in terre lontane, decidendo di portare a casa un po’ della bellezza raccolta in giro per il mondo. Iniziarono allora ad apparire nelle città spagnole torri appuntite, finestre gotiche e arabeggianti, decorazioni floreali e tropicali, capitelli e bassorilievi con scimmie ed elefanti, strani motivi grotteschi, ceramiche finemente decorate, ma dai toni accesi e cangianti. Le nuove residenze della borghesia catalana non apparvero peró solo nei grandi centri portuali o nelle ricche città della costa. La provincia e la campagna, per la presenza di spazi piú ampi e climi favorevoli, permettevano infatti a questi egocentrici e (soprattutto) eccentrici signori, chiamati Americanos, di sperimentare e dare maggior sfogo alla propria fantasia e, perché no, a quella dei loro “eclettici” architetti.

Cominciarono cosí a spuntare in tutta la Catalogna, strane ed eleganti ville, con ponti sospesi tra alberi e torri di avvistamento, fontane e sculture magiche, lanterne in pietra e casine incantate. I giardini iniziarono anche ad ospitare una fauna inconsueta, cervi e tartarughe, scimpanzé e pappagalli, mentre i loro laghi artificiali, navigabili a bordo di piccole gondole, si popolarono di carpe cinesi.  

Cosa resta di questo mondo? Laddove l’abbandono ed il tempo non hanno eroso gli stucchi e la densa vegetazione non ha lasciato il posto ad una giungla selvaggia, si conserva ancora molta della bellezza del passato.

Vi vogliamo segnalare in particolare due “giardini segreti”, il Parc Samá e l’orto botanico di Marimurtra. Questa volta peró non vi diremo altro. La Natura ha già scritto le sue pagine e una copia non potrà mai sostituire l’originale!

 Approfittate pure di San Valentino per visitarli. Non ve ne pentirete…

https://parcsama.es/

Carl Faust: el fundador

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